La recrudescenza del Covid-19 ha messo a dura prova il mercato immobiliare, che aveva altresì registrato una ripresa nel corso dei mesi estivi. È quanto sostenuto da Nomisma nell’Osservatorio sulle 13 maggiori città italiane e secondo cui le previsioni si attestano al -20% rispetto ai livelli del 2019. Nel pre Covid-19, il mercato risultava alimentato da una domanda di acquisto che oggi, al contrario, registra una marcata flessione anche a causa del rallentamento per gli affitti brevi e per gli affitti di chi studia e lavora fuori sede.
Secondo l’analisi condotta da Nomisma, il trend positivo estivo era da ascrivere all’illusoria aspettativa che il tracollo macroeconomico avrebbe avuto effetti modesti sui bilanci familiari. Il settore creditizio ha continuato ad assecondare le famiglie nelle richieste di finanziamento, che hanno segnato nella prima metà del 2020 una leggera flessione nell’erogazione di mutui del -1,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, per lo più grazie alla finalizzazione di pratiche avviate pre-lockdown.
Nella visione di Nomisma vengono delineati due diverse previsioni di evoluzione del contesto macroeconomico e del mercato immobiliare. Lo scenario “Base”, con una ripresa graduale e lenta dell’economia nel triennio 2021-2023 e il ritorno del pil ai livelli pre-Covid, e quello “Hard”, che evidenzia una prospettiva di ripresa più blanda preventivando un gap di oltre 3 punti percentuali di Pil al termine del 2023. In ottica immobiliare, quest’ultima ipotesi avrebbe una ricaduta pesante sulla domanda di acquisto, in particolare nel settore residenziale che aveva fatto registrare una flessione del 27,2% nel secondo trimestre 2020. Le compravendite dipenderanno dall’entità del rimbalzo a livello economico, con uno scenario per il 2021 che non si discosterà troppo da quello del 2020.

Milano e Bologna, a partire dal 2022, saranno le due città che daranno i segnali più positivi; seguono Firenze, Venezia, Palermo e Cagliari, a cominciare dal 2023. Al contrario, tendenze negative riguarderanno Torino, Genova e Roma. In termini di prezzi, a livello medio le aspettative risultano lievemente negative per le abitazioni nuove e per le abitazioni usate in zone di pregio e in centro. Limitatamente all’usato le aspettative risultano peggiori in semicentro e periferia (rispettivamente -2,51% e -2,93%).
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