Il 2020 è stato un anno pesantemente condizionato dalla pandemia, che ha avuto un impatto rovinoso su diversi settori tra cui quello immobiliare. Se il 2019 è trascorso all’insegna dei record del numero di compravendite residenziali, il 2020, che doveva essere l’anno del consolidamento, ha registrato un calo del 20% circa.
Il settore creditizio ha tenuto botta, in particolar modo grazie alle surroghe. Secondo i dati evidenziati dalla Banca d’Italia, infatti, nel primo semestre 2020 le operazioni di trasferimento del mutuo da una banca ad un’altra tramite surroga sono cresciute del 218% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In molti hanno sfruttato la netta flessione dei tassi dei mutui, con l’Eurirs ai minimi storici, per bloccare la rata ad un tasso che in molti casi è sceso sotto l’1%.
Effetto Covid sul cambiamento delle richieste di mutui
Un primo cambiamento delle richieste dei mutui potrebbe riflettersi sulla percentuale dell’importo del finanziamento rispetto al valore dell’immobile. Con i maggiori rischi di una crisi economica, e la crescente necessità risparmiare, è aumentato il numero di acquirenti di immobili che chiedono alle banche un mutuo di importo più alto, puntando ad un Loan to value sempre più elevato. Per rispondere alle differenti richieste di importo, le banche si stanno muovendo per assicurare un mutuo che copra il 90% del valore dell’immobile, spingendosi anche all’intero prezzo dell’immobile.
Una tipologia di mutuo che potrebbe via via allargarsi è il mutuo costruzione o ristrutturazione, soprattutto grazie ai vantaggi fiscali del Superbonus. L’agevolazione, che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute nell’arco temporale che va dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per gli interventi legati all’efficienza energetica o all’installazione di impianti fotovoltaici, indurrebbe gli acquirenti a rivolgersi a un finanziamento per l’acquisto e la ristrutturazione dell’immobile.
Negli ultimi anni, l’erogazione del mutuo 100% ha avuto come principale fonte il Fondo prima casa Consap, che agisce in supporto delle persone che hanno maggiori difficoltà ad ottenere un mutuo. La legge di conversione n. 126, relativa alle misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia, ha di fatto ristretto la cerchia di coloro che possono accedere al credito. Ad essere penalizzate sono state alcune categorie, tra cui gli over 35, che si sono ritrovate a non avere più i requisiti per acquistare un immobile con mutuo al 100%. Le banche già attrezzate si sono ritrovate in una posizione di vantaggio rispetto a quelle che generalmente si spingevano fino all’80% del valore dell’abitazione. Lo scenario più probabile è che, nel 2021, la maggior parte degli istituti di credito acquisiscano gli strumenti necessari per pareggiare le nuove disposizioni del Fondo Consap, così da garantire l’accesso ai mutui con LTV sempre più prossimi al 100%.
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