La pandemia ha avuto effetti pesantissimo sull’economia globale e sul settore immobiliare in particolare. A risentirne sono state principalmente le compravendite di immobili che, dopo l’andamento positivo degli ultimi anni, nel primo trimestre del 2020 ha fatto registrare una brusca frenata, con una flessione del 15,5% (pari a oltre 4 mila transazioni in meno) rispetto all’analogo periodo del 2019. L’andamento della curva colpisce indifferentemente capoluoghi e non, e anche tra le aree territoriali le differenze sono minime. Se prima del lockdown le compravendite di abitazioni erano ancora in aumento, seppur con moderazione, come sottolinea l’Osservatorio Omi dell’Agenzia delle Entrate alla base del trend negativo c’è l’adozione da parte del Governo italiano delle misure, necessarie per il contenimento dell’epidemia di Covid-19, che hanno obbligato la chiusura di tutte le attività non ritenute indispensabili e richiesto di non allontanarsi dalla residenza se non per urgenze o necessità.
Il crollo delle transazioni registrato dall’Agenzia delle Entrate nel primo trimestre si ripete anche nel secondo trimestre 2020, con un calo del 27,2% rispetto allo stesso trimestre del 2019. L’andamento negativo è generalizzato e riguarda sia i capoluoghi che i non capoluoghi. Il terzo trimestre del 2020 segna, al contrario, un’inversione di tendenza per i volumi di compravendita del settore residenziale, facendo registrare un +3,1% (4.200 abitazioni scambiate in più rispetto al 2019). Rimane invece il segno negativo delle transazioni nelle otto principali città italiane, dove in media si attesta un calo pari all’11,1% (Napoli unica eccezione, +0,2%). Il 2020 ha portato anche nuove integrazioni nei servizi online offerti dall’Agenzia delle Entrate, che da inizio dicembre ha messo a disposizione le mappe degli immobili compravenduti dall’anno 2019 e i dati relativi a tipologia, prezzo e consistenza catastale degli immobili.
Previsioni per il mercato immobiliare
Diversi studi hanno elaborato possibili scenari per il mercato immobiliare alle prese con il post Covid. Secondo Nomisma, tutto dipenderà dal quadro macroeconomico: nel 2021 sarà facile registrare un’ulteriore discesa delle compravendite, ma non è esclusa un’inversione del trend negativo. L’istituto prevede che le transazioni immobiliari restino in area 500mila sia nel 2020 sia l’anno dopo. Più nel dettaglio, le previsioni di calo per il quarto trimestre porteranno a chiudere l’anno nell’ordine delle 500.000 unità transate, con una flessione a doppia cifra pari al 17,1% nello scenario “base”. La ripresa, secondo Nomisma, si registrerà a partire dal biennio 2022-2023 con un’intensità che non permetterà di recuperare in tempi brevi i livelli pre Covid-19, relegando il mercato, almeno fino al 2023, al di sotto delle 600 mila transazioni. Fondamentale sarà il cambiamento della domanda in linea con le nuove esigenze, che si coglieranno già nel 2021. Secondo Scenari Immobiliari, infatti, già dopo il lockdown è aumentata la richiesta dei trilocali (41%) e delle soluzioni indipendenti.
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