Lo smart working sta cambiando esigenze e abitudini, dagli orari di lavoro al rapporto con lo spazio domestico. Con il lavoro agile i piccoli centri e le mete vacanziere (mare e montagna) stanno diventando vere e proprie destinazioni ideali per conciliare lavoro e vita privata.
E se fino al 2020 i canoni nei grandi centri urbani sono aumentati, e al contrario quelli nei piccoli comuni hanno registrato una diminuzione, il trend ora potrebbe cambiare. Secondo il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, “il trasferimento nei paesi potrà avere riflessi in termini di prezzi e del numero di compravendite sulle piccole o medio grandi città italiane”. In sostanza, la crescente domanda relativa alle zone periferiche potrebbe subire un aumento dei prezzi. Il trend consolidatosi negli anni è dunque oggi destinato a un’inversione.
Uno studio condotto dall’Ufficio Studi di Immobiliare.it evidenzia un aumento dei canoni dello 0,9% al metro quadro nelle città con più di 250.000 abitanti, mentre i piccoli comuni hanno chiuso l’anno con una flessione, seppur lieve (-0,2%). L’era dello smart working, e la volontà di allontanarsi dalle aree centrali, può dunque dare uno scossone al mercato immobiliare.
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