Il Palazzo del Bo a Padova è un gioiello architettonico che racconta la storia millenaria dell’Università degli Studi di questa città. Questo complesso, originariamente una locanda con l’insegna di un bucranio nel Quattrocento, è diventato nel 1539 la sede principale dell’Università, che ha da allora adottato affettuosamente il soprannome “Il Bo.”
Le trasformazioni del Palazzo del Bo di Padova
Il Palazzo del Bo ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli. Nel 1500, l’architetto bergamasco Andrea Moroni ha apportato modifiche radicali, mentre nel Novecento, il Rettore Carlo Anti ha guidato un importante progetto di ristrutturazione. Quest’ultimo ha affidato i lavori all’architetto Giò Ponti, noto per il suo contributo al design e all’architettura del XX secolo, e ha ampliato la struttura con la creazione del suggestivo Cortile Nuovo, progettato dall’Architetto Ettore Fagiuoli.
Il simbolo del Palazzo del Bo, il teschio di bue, originario dell’insegna della vecchia locanda, è stato adottato dall’Università nel 1539 e incorporato nello stemma ufficiale dell’ateneo. Questo teschio, che rappresenta la sua umile origine, è diventato un’icona dell’Università di Padova, rendendo familiare il soprannome “Il Bo” per l’intero ateneo.
Un approfondimento sul Palazzo del Bo
Il Palazzo del Bo è un museo vivente, arricchito nel corso degli anni da opere di artisti di fama come Filippo De Pisis, Giò Pomodoro e Jannis Kounellis. Le aule storiche del palazzo sono utilizzate per cerimonie ufficiali e per la consegna dei diplomi alle Facoltà di Giurisprudenza, Medicina, Lettere e Scienze.
L’atrio principale accoglie visitatori con l’Atrio degli Eroi, dedicato agli studenti caduti per l’indipendenza nel 1848 e durante la Resistenza. Qui si trova la statua di Elena Lucrezia Cornaro, la prima donna al mondo a conseguire una laurea nel 1678, rappresentando un’icona di ispirazione per l’uguaglianza di genere nella formazione accademica.
Nell’Ottocento e nella seconda metà del Novecento, il Bo subisce un ampliamento significativo e assume la sua forma definitiva. Carlo Anti, rettore dal 1932 al 1943, incarica rinomate figure dell’arte e della cultura per ridisegnare l’Università. L’architetto Ettore Fagiuoli completa l’ultima opera di riorganizzazione del Palazzo, dando vita, tra le altre cose, al Cortile Nuovo. Gio Ponti, al termine della Seconda guerra mondiale, dona al Bo un’immagine rivoluzionaria attraverso la sua concezione di arredi, affreschi e ornamenti.
L’arte contemporanea fa la sua presenza con opere pittoriche e scultoree di alcuni tra i principali artisti italiani del Novecento. La statua del Palinuro (1947), opera di Arturo Martini, è un omaggio alla Resistenza dedicato a un comandante partigiano. Le stanze del Bo ospitano dipinti e mosaici di artisti come Filippo De Pisis, Achille Funi, Ferruccio Ferrazzi e Gino Severini. Nel 1995, Jannis Kounellis realizza la scultura Resistenza e Liberazione sulle pareti del Cortile Nuovo, evocando la lotta contro il fascismo e la liberazione dell’Italia.
I cortili del Palazzo del Bo
Il Palazzo del Bo vanta due cortili affascinanti. Il Cortile Antico, progettato da Andrea Moroni nel Cinquecento e completato da Vincenzo Scamozzi, è circondato da una doppia loggia di colonne doriche e ioniche. Le pareti sono decorate con stemmi dei rettori e dei professori che hanno contribuito alla storia dell’Università.
Il Cortile Nuovo, progettato in stile neoclassico da Ettore Fagiuoli, collega le varie strutture del complesso. Caratterizzato dalla presenza di elementi fascisti dell’epoca, come i fasci littori, questo cortile ospita opere significative come la stele dedicata a Galileo Galilei di Giò Pomodoro e la scultura “Resistenza e Liberazione” di Jannis Kounellis.
Le sale del Palazzo del Bo
Vediamo allora quali sono le sale da visitare di questo palazzo universitario, così iconico.
La Sala dei Quaranta, affrescata da Giacomo Del Forno nel 1942, conserva i ritratti di quaranta studenti provenienti da ventitré paesi europei. Qui si trova anche l’antica cattedra di Galileo Galilei, che insegnò matematica e fisica a Padova tra il 1592 e il 1610.
L’Aula Magna, invece, era originariamente la sala da pranzo dell’albergo del Bo, è ora riservata a cerimonie ufficiali e mostra affreschi di Pino Casarini che narrano la storia politica dell’Università. Tra le gemme del Palazzo del Bo spicca il Teatro Anatomico, costruito da Gerolamo D’Acquapendente nel 1594. Questo teatro, il più antico del suo genere ancora in uso nel mondo, presenta una pianta ellittica con sei ordini di balconate, consentendo a trecento studenti di seguire le lezioni di anatomia. Qui insegnò Giovanbattista Morgagni, un pioniere dell’anatomo-patologia, rendendo questo luogo una testimonianza tangibile dell’evoluzione della scienza medica.
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