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Ca’ Pesaro: guida per una visita alla Galleria d’Arte Moderna e al Museo di Arte Orientale di Venezia

Ca’ Pesaro è di per sé un maestoso e bellissimo palazzo, situato sulle sponde del Canal Grande a Venezia è uno degli esempi più importanti di architettura barocca in Veneto.

Ecco tutto quello che c’è da sapere per chi sta organizzando una vacanza a Venezia e vuole scoprire i misteri della Galleria di Arte Moderna e del Museo di Arte Orientale voluto dalla dinastia Borbone.

La storia del Palazzo

Il palazzo fu commissionato dalla nobile famiglia Pesaro e progettato dal celebre architetto Baldassarre Longhena, noto anche per opere come la Chiesa della Salute e Ca’ Rezzonico. La costruzione del palazzo iniziò nel 1659 con la realizzazione del cortile caratterizzato dalle originali logge e, nonostante i lavori avanzassero rapidamente, il progetto non fu completato fino al 1710, dopo la morte di Longhena, per opera di Gian Antonio Gaspari che ne rispettò sostanzialmente il progetto originario.

Il palazzo imponente è già un buon motivo per organizzare una visita, per farlo si consiglia di utilizzare il sito ufficiale per avere tutte le informazioni sulle mostre temporanee, i tempi di apertura e comprare online i biglietti.

La galleria internazionale di Arte Moderna

La galleria di Arte Moderna di Venezia ha collezioni permanenti in continua evoluzione, arricchite da nuovi spunti critici e prospettive innovative che dialogano costantemente con le mostre temporanee ospitate nelle sale del secondo piano.

Per tutti gli appassionati è davvero un luogo spettacolare dove spiccano opere iconiche come: “Il pensatore” di Auguste Rodin e “Giuditta II (Salomé)” di Gustav Klimt. La collezione annovera anche lavori di artisti di grande rilievo come Medardo Rosso, Giacomo Balla, Adolfo Wildt, Arturo Martini, Gino Rossi, Giorgio Morandi e Felice Casorati.

Le mostre temporanee e le novità del Ca’ Pesaro

Il museo di arte moderna è in costante evoluzione, infatti, nel 2017 ha visto l’importante arrivo della Collezione Chiara e Francesco Carraro, mentre nel febbraio 2019, la collezione è stata ulteriormente arricchita da un deposito di trentadue opere di alcuni tra i più importanti autori italiani del Novecento, tra cui Massimo Campigli, Carlo Carrà, Giacomo Manzù, Ottone Rosai, Scipione e Mario Sironi.

Invece, il secondo piano nobile del palazzo è dedicato a mostre temporanee a rotazione, che offrono sempre nuove esperienze e visioni artistiche ai visitatori, creando un ambiente dinamico e stimolante.

Il museo di Arte Orientale

Il terzo piano del palazzo ospita il museo permanente di Arte Orientale, una tappa davvero imperdibile per tutti gli appassionati. Questa collezione è così importante perché è costituita principalmente grazie alle acquisizioni di Enrico di Borbone durante il suo viaggio in Oriente tra il 1887 e il 1889.

Dopo varie vicissitudini, la collezione fu acquisita dallo Stato italiano come riparazione dei danni di guerra e, tra il 1925 e il 1928, Nino Barbantini la sistemò all’ultimo piano di Ca’ Pesaro, creando così il primo Museo d’Arte Orientale statale.

La collezione giapponese

Il Museo d’Arte Orientale è suddiviso in diverse sezioni tematiche. Le sette sale dedicate al Giappone espongono una vasta gamma di oggetti che raccontano la vita e la cultura del Periodo Edo (1603-1868). Tra i pezzi esposti vi sono armi e armature da parata appartenute ai signori feudali, selle e staffe in lacca, una rara portantina per dama, dipinti su carta e seta e abiti in seta dai preziosi ricami.

All’interno dell’esposizione ci sono oggetti dorati provenienti dai corredi di nozze delle famiglie aristocratiche, strumenti musicali di grande pregio, utilizzati per la musica tradizionale giapponese. Non mancano opere più antiche, come statue lignee del periodo Kamakura (1185-1333) e lame del periodo Muromachi (1392-1568).

La collezione cinese e del Sudest asiatico

La sezione cinese del museo comprende giade e porcellane di diverse manifatture, oltre a un prezioso rotolo dipinto. Nella sala dedicata al sudest asiatico si trovano argenti e porcellane thailandesi, manufatti in lacca birmana, rari kris, tessuti batik e marionette in cuoio del wayang, il tradizionale teatro delle ombre indonesiano.

Alcune delle opere della collezione vengono esposte a rotazione, mentre altre, come xilografie, altari buddhisti, vesti e dipinti cinesi e giapponesi, sono collocate in deposito per motivi conservativi e di spazio.

Ca’ Pesaro: tiriamo le somme

Questo bellissimo palazzo e le collezioni che si nascondono al suo interno meritano una visita approfondita e offre un’esperienza culturale e artistica unica nel cuore di Venezia.

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